Se non avete mai usato Unix probabilmente dovreste leggervi qualche libro; le
Unix
FAQ
contengono una bibliografia piuttosto consistente e riferimenti
ai newsgroup di Usenet che vi possono aiutare. Potete anche dare un'occhiata
alle User-Friendly Unix
FAQ
. (FAQ Linux utili in italiano sono FAQ di
it.comp.os.linux
e http://ildp.pluto.linux.it/LDR/
name="LDR: Linux Domande e Risposte" NdT).
Linux è una delle implementazioni di Unix. Il Linux Documentation Project (LDP)
raccoglie libri e documenti ad esso relativi liberamente disponibili in linea
(ne esiste una versione italiana, l'Italian Linux Documentation Project
(ILDP)
NdT). La maggior parte di questi documenti possono essere
installati localmente con i pacchetti doc-linux-html
per la
versione HTML o doc-linux-text
per quella ASCII; i file verranno
posti nella directory /usr/doc/HOWTO
. Sono disponibili come
pacchetti Debian anche delle versioni nazionalizzate degli HOWTO dell'LDP.
Potete trovare della documentazione specifica su Debian nella prossima sezione.
Debian è leggermente diversa dalle altre distribuzioni ed anche se conoscete già Linux ci sono cose che dovreste sapere per mantenere il sistema in buono stato. Questo capitolo contiene del materiale orientativo: non è un manuale d'uso di Debian, si tratta solo di indicazioni concise per i più frettolosi.
La cosa più importante da conoscere è il sistema dei pacchetti Debian. Esso detiene il controllo di buona parte del sistema, cioè:
/usr
(tranne /usr/local
)
/var
(potete creare /var/local
ed essere al sicuro
lì)
/bin
/sbin
/lib
Ad esempio, se sostituite /usr/bin/perl
con una vostra versione il
sistema continuerà a funzionare, ma se aggiornate il pacchetto
perl
il vostro file verrà sostituito. Gli utenti esperti possono
aggirare questo ostacolo ponendo dei pacchetti a "Bloccato"
("Hold") in dselect
.
Uno dei migliori metodi d'installazione è apt. Potete usarlo come metodo da dselect, oppure potete usare la versione a riga di comando (info apt-get). Notate che apt vi permetterà anche di unire main, contrib e non-free, quindi potrete avere pacchetti soggetti a restrizioni legali insieme a versioni standard.
Le versioni alternative di singole applicazioni vengono gestite da update-alternatives. Se conservate più versioni delle vostre applicazioni, farete bene a leggere la pagina di man di update-alternatives.
Tutti i job che spettano all'amministratore di sistema dovrebbero trovarsi in
/etc
, dato che sono file di configurazione. Se avete un job in
cron di root che va in esecuzione quotidianamente, settimanalmente o in ore
notturne, mettetelo in /etc/cron.{daily,weekly,monthly}
,
rispettivamente. Questi sono invocati da /etc/crontab
e verranno
eseguiti in ordine alfabetico, il che fa in modo che vengano lanciati nella
sequenza corretta.
D'altro canto, se avete un job di cron che 1) deve essere eseguito con i
privilegi di un utente speciale o 2) necessita di essere eseguito in un momento
o con una frequenza speciali, potete usare /etc/crontab
o, ancor
meglio, /etc/cron.d/quello_che_vi_pare
. Questi particolari file
hanno anche un campo extra che permette di stabilire l'utente sotto il quale
verrà eseguito il job di cron.
In ogni caso basterà editare i file, cron se ne occuperà in automatico. Non
c'è bisogno di eseguire alcun comando particolare. Per maggiori informazioni
consultate cron(8), crontab(5) e /usr/doc/cron/README.Debian
.
Dopo aver installato il sistema di base ed aver scritto sul Master Boot Record, potrete fare il boot di Linux, ma probabilmente niente di più, a seconda delle scelte che avete fatto durante l'installazione. Questo capitolo descrive come riattivare il vostro vecchio sistema, in modo da poter fare di nuovo il boot di DOS o Windows.
LILO
è un boot manager con cui potete avviare anche sistemi
operativi diversi da Linux che soddisfino le convenzioni dei PC. Il boot
manager viene configurato attraverso il file /etc/lilo.conf
. In
caso vi apportiate delle modifiche è necessario lanciare lilo
,
dato che i cambiamenti vengono applicati solo quando richiamate il programma.
Le parti importanti del file lilo.conf
sono le righe che
contengono le parole chiave image e other, come pure
quelle che le seguono. Esse possono venir utilizzate per descrivere un sistema
che può essere avviato da LILO
. Un sistema del genere può
includere un kernel (image), una partizione root, parametri
addizionali del kernel ed anche una configurazione per avviare un altro sistema
operativo, diverso da Linux (other). Queste parole chiave possono
essere usate anche più di una volta. L'ordine in cui i sistemi compaiono nel
file di configurazione è importante, perché determina quale di essi verrà
avviato automaticamente, ad esempio, dopo un certa pausa (delay)
in cui LILO
non viene fermato premendo il tasto shift.
Dopo una nuova installazione di Debian, il sistema corrente è il solo ad essere
configurato in LILO
. Se volete avviare un altro kernel Linux,
dovrete modificare a mano il file /etc/lilo.conf
ed aggiungere le
seguenti righe:
image=/boot/vmlinuz.new label=new append="mcd=0x320,11" read-only
Per una configurazione di base sono necessarie solo le prime due righe. Se
volete sapere di più sulle altre due opzioni, date un'occhiata alla
documentazione di LILO
, che potete trovare in
/usr/share/doc/lilo/
. Dovreste leggere Manual.txt
.
Per iniziare velocemente potete leggere la pagina di man di LILO
,
lilo.conf(5)
, per una panoramica delle parole chiave di
configurazione e lilo(8)
, per sapere come installare la nuova
configurazione nel settore di boot.
Notate che in Debian GNU/Linux sono disponibili anche altri boot loader, come
GRUB (nel pacchetto grub
), CHOS (nel pacchetto chos
),
Extended-IPL (in extipl
), loadlin (in loadlin
) ecc.
Se vi servono delle informazioni su un programma particolare, dovreste per prima cosa provare con il comando man programma o info programma.
In /usr/doc
ci sono moltissime informazioni interessanti, in
particolare in /usr/doc/HOWTO
e in /usr/doc/FAQ
. Per
i bachi date un'occhiata a /usr/doc/debian/bug*
. Per
documentazione su questioni specifiche di Debian relative a particolari
programmi, date un'occhiata a
/usr/doc/(nome-del-pacchetto)/README.Debian
.
Il sito web di Debian
contiene un sacco di documentazione su Debian, in particolare leggete le
Debian FAQ
e gli
Archivi delle mailing list
.
La comunità di Debian è autosufficiente per quanto riguarda il supporto
tecnico, per iscrivervi a qualche lista di discussione leggete la pagina
Iscrizione alle
mailing list
.
Perché qualcuno dovrebbe voler compilare un nuovo kernel? In effetti spesso non è necessario, dato che il kernel predefinito compreso in Debian è in grado di gestire la maggior parte delle configurazioni. In ogni caso compilare un nuovo kernel è utile per:
Non abbiate paura a provare, è divertente ed utile.
Per compilare il kernel alla maniera di Debian vi servono alcuni pacchetti:
kernel-package
, kernel-source-2.2.20
(la versione più
recente al momento di questa stesura), fakeroot
ed alcuni altri
che probabilmente avete già installati (la lista completa è in
/usr/share/doc/kernel-package/README.gz
).
Con questo metodo otterrete un .deb del sorgente del vostro kernel; se avete
moduli non standard, create anche un .deb dipendente e sincronizzato di essi.
Un modo migliore è gestire le immagini del kernel. /boot
conterrà
il kernel, il System.map e un log del file di configurazione attivo per il
build.
Notate che non c'è realmente bisogno di compilare il kernel "alla
Debian", ma a nostro parere usare il sistema di pacchettizzazione per
gestire il kernel è più semplice e sicuro. In effetti potete prendere i
sorgenti direttamente da Linus invece che da kernel-source-2.2.20
ed usare comunque il metodo di compilazione del kernel-package
.
Sebbene per l'installazione di Woody si usi ancora il kernel 2.2.19, i kernel
2.4 più recenti sono disponibili come kernel-images.
Troverete la documentazione completa sull'uso di kernel-package
in
/usr/share/doc/kernel-package
. Questa sezione contiene solo un
breve manuale introduttivo.
Da qui in avanti assumeremo che i sorgenti del kernel si trovino in
/usr/local/src
e che la vostra versione del kernel sia 2.2.20.
Come root create una directory in /usr/local/src
e rendetela di
proprietà del vostro normale account utente; come tale utente andate nella
directory in cui volete scompattare i sorgenti del kernel (cd
/usr/local/src), scompattateli (tar xzf
/usr/src/kernel-source-2.2.20.tar.bz2), entrate nella directory appena
creata (cd kernel-source-2.2.20/). Orapotete configurare il
kernel con make xconfig, se X11 è installato e configurato, o con
make menuconfig (che necessita del pacchetto
ncurses-dev
). Leggete accuratamente l'aiuto in linea, scegliete
le opzioni con cautela e, se avete dubbi, considerate che è meglio includere i
driver (il software che controlla le periferiche, tipo schede ethernet,
controller SCSI e così via) di cui non siete sicuri. Fate attenzione: le altre
opzioni, non correlate a hardware specifico, dovrebbero essere lasciate al
valore di default se non capite a che servono. Non dimenticate di selezionare
"Kernel module loader" in "Loadable module support" (non è
selezionato per default) o la vostra installazione di Debian avrà dei problemi.
Ripulite l'albero dei sorgenti e riazzerate i parametri di
kernel-package
con make-kpkg clean.
Ora compilate il kernel: fakeroot make-kpkg --revision=custom.1.0 kernel_image. Il numero di versione è "1.0", ma si può cambiare a volontà: si tratta solo di un numero di versione per tenere traccia delle compilazioni del kernel. Allo stesso modo potete mettere qualsiasi parola al posto di "custom" (p.e. l'hostname). La compilazione del kernel può durare un bel po' di tempo, a seconda della capacità di calcolo della vostra macchina.
Se vi serve il supporto PCMCIA, dovrete anche installare il pacchetto
pcmcia-source
: scompattate come root il file tar compresso con
gzip nella directory /usr/src
(è importante che i moduli si
trovino al loro posto, cioè in /usr/src/modules
), poi, come root,
date make-kpkg modules_image.
Una volta completata la compilazione, potete installare il kernel
personalizzato come qualsiasi altro pacchetto: come root date dpkg -i
../kernel-image-2.2.20-subarch_custom.1.0_i386.deb. La parte
subarch è una sottoarchitettura opzionale, come "i586",
dipendente dalle opzioni di kernel impostate. dpkg -i
kernel-image... installerà il kernel, insieme ad altri file di supporto,
come System.map
(utile per il debug dei problemi del kernel) e
/boot/config-2.2.20
, che contiene la configurazione corrente. Il
nuovo pacchetto kernel-image-2.2.20
è anche abbastanza
intelligente da usare automaticamente il boot loader della vostra piattaforma
per aggiornare la configurazione di avvio del sistema, evitandovi di doverlo
lanciare a mano. Se avete creato anche un pacchetto di moduli, ad esempio per
il supporto PCMCIA, dovrete installare anche quello.
Ora è tempo di riavviare il sistema: leggete attentamente qualsiasi messaggio di avvertimento che i passi precedenti possano aver prodotto e poi date shutdown -r now.
Per altre informazioni su kernel-package
, leggete l'ottima
documentazione presente in /usr/doc/kernel-package
.
Installazione di Debian GNU/Linux 3.0 per Intel x86
versione 3.0.23, 15 May, 2002eugenia@linuxcare.com
frick@linux.it